Al Perpetuo Crepuscolo
Società dell’Informazione
tra propaganda e meme

24, 25, 26 Ottobre ⎯
6 Dicembre 2022

Talk

Al Perpetuo Crepuscolo è stato un seminario sui temi della propaganda politica e dell'estetica dei nuovi media. Per affrontarlo abbiamo chiesto a figure di ambiti diversi di parlarci del loro lavoro sul caso. Il progetto nasce nell’ottobre 2021, dal corso di Teoria e storia del design della Professoressa Raimonda Riccini allo Iuav. Concentrando la nostra attenzione sul ruolo che il design ha in questa relazione, abbiamo esplorato il vasto tema dei nuovi media e della loro estetica. Il nome fa riferimento al crepuscolo nautico, in cui il sole disegna sull’orizzonte una linea di luce ma non è ancora abbastanza luminoso da offuscare le stelle: la doppia visibilità di orizzonte e stelle è fondamentale per l'orientamento delle navi. Ma, in fin dei conti, dopo l’esplorazione crepuscolare, è importante per noi riprendere la rotta, e condurre la nave verso il nostro porto: è importante, cioè, ritornare al design. E, in questo senso, Al Perpetuo Crepuscolo sembra aver una prima mappa di navigazione: tra le molte immagini che circolano sul web, solo poche sono effettivamente esito di un progetto, per esempio il materiale grafico relativo a una campagna elettorale, post informativi di pagine di attivismo politico etc. Se parliamo di design come professione, appare chiaro che il suo campo d'azione è in questo caso limitato.
Per gli sviluppi futuri di questa analisi sulla politica, i nuovi media e il design, abbiamo individuato due possibili direzioni di indagine: la prima indaga il rapporto tra i designer e i committenti, ossia le istituzioni e i gruppi politici non istituzionalizzati, in rapporto con i nuovi media. La seconda ragiona sui progetti politici di designer senza committenti; resta tuttavia il dubbio che questi progetti possano suscitare particolare interesse per i designer ma meno per il resto della popolazione, a cui si rivolgerebbero. Andrebbero dunque esaminati singolarmente come progetti politici e non come progetti di designer applicati alla politica. É da questa convinzione che ci rimettiamo in cammino, sperando che il vento sia a nostro favore.

Workshop

L’obiettivo è stato quello di analizzare i gruppi di supporter politici attraverso il political compass, strumento nato sul web per visualizzare soggetti politici e poi diventato base per i meme. Il gruppo, di quaranta partecipanti, è stato diviso infatti in quattro gruppi, quanti sono i quadranti: authoritarian left, authoritarian right, libertarian left e libertarian right. Dopo la raccolta di dati quantitativi (numero di like e condivisioni, data del post, presenza di testo) e qualitativi (qualità delle immagini, tono di voce…) delle pagine dei supporter di ogni gruppo politico, siamo passati alla creazione dei meme, con l’obiettivo di immedesimarci nella fazione oggetto dell’analisi, anche se opposta alla propria. Abbiamo riservato tuttavia, a chi ne sentisse la necessità, la possibilità di creare meme con un messaggio in linea con i propri principi, ma con le modalità della fazione del proprio gruppo. Successivamente abbiamo posizionato i singoli meme sul politcal compass, sulla base del nostro personale giudizio, attraverso l’uso di uno script. Poiché è possibile automatizzare il posizionamento del meme sul compass, ipotizziamo che nelle proposte successive del workshop i partecipanti possano assegnare ad ogni immagine un valore discreto per ognuno dei due assi, economico (↔) e sociale (↕). Il political compass è uno strumento efficace per analizzare in maniera accurata l’orientamento di un attore politico. Per approfondire si guardi al sito ↗politicalcompass.org.